Che si intende per “Recupero del Credito”
Quando si parla di “recupero del credito” si ci riferisce a tutto ciò che il creditore può fare contro il debitore per ottenere il pagamento di quanto vanta nei suoi confronti.
La prima fase è formata da tutta una serie di attività in via stragiudiziale: solleciti di pagamento, diffide, tentativi di conciliazione –a volte imposti dalla legge stessa- per il recupero bonario del credito.
La seconda fase al ricorso all'autorità giudiziaria per ottenere il dovuto attraverso l’esecuzione sul patrimonio del debitore.
Prima di ogni azione volta al recupero del credito è indispensabile che il credito stesso sia:
- Certo, cioè il creditore deve essere in possesso di titoli che siano in grado di dimostrare l’esistenza del credito e ,logicamente, l’ammontare dello stesso.
- Liquido cioè quantificato dal punto di vista economico.
- Esigibile cioè deve essere nella condizione di esigibilità (ad esempio un credito non può essere richiesto prima di una scadenza se esiste una scadenza stabilita per il pagamento del credito stesso)
Come richiedere il pagamento
- Il creditore deve fornire una prova certa della richiesta di pagamento sia come spedizione sia come ricezione da parte del debitore della richiesta stessa di pagamento.
- La prova certa della spedizione/ricezione è valida se è stata fatta con Raccomandata con ricevuta di ritorno, con posta certificata (PEC) –se il destinatario è munito anch’egli di PEC-
- Non costituisce prova certa la posta elettronica non certificata e lo stesso invio per fax.
- Il creditore deve indicare il titolo certo su cui si basa la richiesta, l’importo preciso vantato magari con i dovuti interessi, l’invito a provvedere al pagamento in un determinato tempo e la riserva da parte del creditore di tutelarsi in sede giudiziale.
- Non è necessario che il sollecito di pagamento sia effettuato tramite un legale perché il creditore può provvedere in proprio (è consigliabile comunque rivolgersi ad un legale anche per questa fase preliminare onde evitare errori che potrebbero pregiudicare l’eventuale successiva procedura giudiziale)
- Se tramite la richiesta in proprio non si riesce ad ottenere quanto dovuto, allora bisognerà incaricare un legale per la successiva fase giudiziale.
Entro quando richiedere il pagamento
La legge stabilisce dei termini massimi entro i quali richiedere il pagamento di un credito.
In particolare si prevede che, in linea generale, i diritti di credito si prescrivono -ossia non hanno più alcun valore- in dieci anni dal momento in cui il credito stesso è nato.
Però la prescrizione è differente da credito a credito, per cui alcuni tipi di credito la legge prevede però dei termini molto più brevi.
La fase successiva al sollecito: negoziazione assistita e media conciliazione
La legge, per ridurre le cause e favorire la conciliazione tra le parti, impone che il creditore prima di proporre un'azione giudiziale, debba tentare la conciliazione pena il rigetto delle sue richieste da parte del giudice.